Poi ti capita di vedere questa versione che invece qualcosa in più da dire ce l'ha e con 'sto qualcosa qui ti ci puoi pure sciacquare la bocca, visto che tra i molari inferiori ti è rimasto incastrato Tim Burton.
Alice è un film dell'88, il primo di Jan Švankmajer, (che magari non vi dice niente, però è uno che la sa) e ti fa vedere il Paese delle Meraviglie inzuppato nel surrealismo.
Cioè, il libro già di suo non è che trasudi raziocinio e realismo, eh, ma qui parliamo di quella roba claustrofobica e angosciosa e con tutte quelle ombre lì che ti fanno venire i magoni e i lunghi silenzi che in tutto il film ci saranno tipo 27 sole parole che continuano a ripetersi e che insomma se vuoi fare un film bello strano e visionario non basta che metti il cerone bianco in faccia a uno per la sesta volta e gli fai dire facilonate su quant'è bella la pazzia.
I personaggi, all'infuori della bambina catatonica che fa Alice, sono deliziosi ready-made e collage di chincaglierie rugginose e sfilacciate che uno ti fa godere più dell'altro. Per dire, no, il Bruco è un calzino ripieno di segatura con una dentiera. E che cazzo.
E soprattutto c'è la stop motion, che come lei poche altre cose me lo fanno rizzare.
Bambole di porcellana, lische di pesce, balocchi e filetti di carne assemblati e mossi con quel passo uno neanche troppo fluido che scricchiola, ticchetta, fruscia, gocciola. CGI delle palle mie.
Quindi se volete un film che metta sul serio a frutto le potenzialità dell'opera di Carroll, eccolo qui. Niente deliranza.
Sono perfettamente d'accordo! Niente da aggiungere hai detto tutto tu!
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